Religioni in Kenya

Il cristianesimo è la religione più diffusa in Kenya. Secondo stime del Pew Research Center riferite al 2010, i cristiani rappresentano circa l'85% della popolazione; la seconda religione è l'islam, seguita da circa il 10% della popolazione; l'1,5% circa della popolazione segue le religioni africane tradizionali, l'1% circa della popolazione segue altre religioni e il 2,5% circa non segue alcuna religione.[1] Stime dell'Association of Religion Data Archives (ARDA) riferite al 2015 danno i cristiani all'81% circa della popolazione e i musulmani circa al 15%; l'1% circa della popolazione seguirebbe le religioni africane tradizionali, lo 0,1% circa della popolazione non seguirebbe alcuna religione e la restante parte della popolazione seguirebbe altre religioni.[2] La costituzione non prevede una religione di stato e riconosce la libertà religiosa. Le organizzazioni religiose devono registrarsi, ma le grandi Chiese e le religioni tradizionali, comprese le religioni indigene, sono esentate da quest'obbligo, che in pratica riguarda i nuovi gruppi religiosi e le organizzazioni non governative di ispirazione religiosa. In tutte le scuole pubbliche è previsto l'insegnamento della religione con docenti formati dallo stato per le religioni cristiana, islamica e induista. La scelta del corso da offrire agli studenti è demandata alla scuola e di solito coincide con la religione più diffusa a livello locale; alcune scuole tuttavia organizzano sia corsi sul cristianesimo che corsi sull'islam, permettendo agli studenti di scegliere uno dei due. La costituzione richiede al Parlamento di attivare una legislazione sul diritto di famiglia che tenga conto delle diverse fedi religiose e prevede l'istituzione di corti religiose islamiche con competenza sul diritto di famiglia e le questioni civili regolamentate dalla legge islamica, in modo che i musulmani ne possano usufruire. A causa di attacchi terroristici condotti in Kenya contro i cristiani da parte del gruppo Al-Shabaab stanziato nella confinante Somalia, si sono create tensioni e diffidenze fra cristiani e musulmani, soprattutto nei confronti dei musulmani di etnia somala residenti in Kenya.[3]


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